LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA

 

ARGOMENTO N. 3

 

SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE

 

 

 

 

 

  

(continua da n. 2)

1) L'ALIMENTAZIONE DEL CORPO VIVENTE

 

    Ci sono delle considerazioni preliminari importanti da fare.

    Anzitutto, l'alimento è per il corpo fisico come il carburante è per l'automobile. A nessuno verrebbe in mente, tanto sta a cuore l'automobile, di immettervi una benzina non adatta. Invece a pochi viene in mente di immettere nel corpo un alimento veramente adatto: vi si mette di tutto, tutto quanto viene offerto dalla pubblicità, cibi normali, biologici o transgenici, conservati e non, colorati e non. Affronteremo questo argomento nello specifico più avanti. Basterà qui ricordare che, a differenza dell'automobile, che è un sistema meccanico, per il corpo fisico, che è un organismo vivente e plastico, non è importante solo quel che si mangia: è parimenti importante come si mangia, dove si mangia, con chi si mangia, perché si mangia. Mangiare trangugiando il cibo, senza assaporarlo, magari ingaggiando con i commensali discorsi impegnativi, guardando la televisione, pensando ad altro ecc. è un'abitudine tanto comune quanto pericolosa per la corretta funzione digestiva ed assimilatrice. Così, mangiare quando si ha fame non è la stessa cosa che mangiare per gola, per ansia, per depressione, per noia.

    Ma "non di solo pane vive l'uomo". Esso vive anche di impressioni. Anche le impressioni, infatti, sono un nutrimento. Non per il corpo, bensì per lo spazio psicologico. Impressioni pesanti, non "digerite", creano nello spazio psicologico di ciascuno degli elementi perturbanti, che condizionano la vita dell'uomo in modo negativo. Questi elementi da sempre sono chiamati EGO.

    Prima di affrontare il tema del nutrimento del corpo fisico, proponiamo dunque una conferenza di Victor Gomez, che tratta del nutrimento della psiche, ossia della digestione (o trasformazione) delle impressioni.

 

DIGESTIONE DELLE IMPRESSIONI

 

 

Esistono tre tipi di alimenti, diversi tra loro

Il primo è il cibo. Indubbiamente, per gli alimenti che entrano dalla bocca, c'è un organo che permette la trasformazione dei loro principi vitali. Mi riferisco allo stomaco. Se non ci fosse lo stomaco, non sarebbe possibile la trasformazione del primo tipo di alimenti. Sappiamo bene come si trasformano gli alimenti attraverso la digestione. Non ignoriamo che, alla fine, i principi vitali restano depositati nel sangue e penetrano in tutto il corpo. Ma è anche vero che l'alimento che entra dalla bocca non è il più importante. Ad esempio, si può rimanere anche per molto tempo senza mangiare. Mahatma Gandi riusciva a restare senza mangiare quaranta giorni ed anche più, fino a due o tre mesi. Non è quindi l'alimento più importante.

Il secondo tipo di alimento è il Prana, che entra nel corpo fisico attraverso le narici assieme all’ossigeno. Senza dubbio, esiste un organo speciale per trasformare anche questo alimento: l'aria, infatti, si trasforma nei polmoni e poi l'ossigeno si riversa in tutto il torrente circolatorio. La respirazione è più importante del cibo: possiamo infatti resistere fino a circa un mese senza mangiare, però non possiamo restare molto tempo senza respirare. Si può resistere senza respirare per un minuto, forse per due; c'è chi arriva fino a tre. lo, per allenamento, sono riuscito a trattenere il respiro per più di quattro minuti. Però, indubbiamente, al di là di questo tempo limitato, se non respiriamo, moriamo. E' quindi più importante la respirazione del cibo.

Da ultimo, esiste un terzo tipo di alimento, ancora più importante. Mi riferisco alle impressioni. Indubbiamente, non potremmo trattenerci in questa esistenza nemmeno per un secondo, se non ci fossero le impressioni. Neanche un istante potremo vivere senza ricevere impressioni. Il nostro organismo si nutre soprattutto di impressioni. Se l'aria non suscitasse impressioni nei nostri polmoni, nel nostro sangue, non vivremmo. Se il cibo non potesse dare impressioni allo stomaco ed ai canali intestinali, ugualmente non potremmo vivere. Le impressioni dunque sono fondamentali. Disgraziatamente, a differenza di quanto accade per l’aria e per il cibo, in questo caso non abbiamo un organo per digerire le impressioni. Questo è deplorevole. L'aria ha a che fare con i polmoni, il cibo con lo stomaco, però...  le impressioni con che organo hanno a che fare? Arrivano alla mente, non lo possiamo negare, ma non abbiamo nulla per digerirle, non c'è un organo per digerire e trasformare le impressioni.

Tutti gli eventi della vita giungono alla mente in forma di impressioni: l'allegria, la tristezza, la speranza, la disperazione, i problemi, le preoccupazioni ecc. arrivano alla mente in forma di impressioni. Qualsiasi circostanza, qualsiasi avvenimento, per insignificante che sia, arriva alla mente in forma di impressioni. Ripeto: sfortunatamente non abbiamo un organo capace di digerirle. Per questo motivo, esse si convertano in aggregati psichici, cioè in EGO. Se non digeriamo l'impressione negativa che riceviamo, per esempio, da una persona che ci insulta, allora quella impressione si converte dentro di noi in un EGO di vendetta. Se non digeriamo l'impressione che ci arriva da un bicchiere di vino, ovviamente quella impressione si converte nell'EGO dell'ubriachezza. Se non digeriamo l'impressione che dentro di noi arriva da una persona del sesso opposto, senza dubbio quell'impressione si converte in EGO di lussuria. Se non digeriamo l'impressione che arriva alla nostra mente da un colpo di fortuna, ovviamente quell'impressione può trasformarsi in un EGO di cupidigia. Non digerire le impressioni equivale dunque a creare degli EGO. Non solamente, quindi, abbiamo gli EGO che abbiamo, e che ci provengono dalle vite precedenti; quel che è peggio, è che ogni giorno continuiamo a crearne di nuovi. E’ possibile smettere di creare nuovi EGO unicamente digerendo le impressioni. Ma come digerirle? In che modo? Come trasformarle in qualcosa di diverso? E' possibile questo? Sì, è possibile. Come?

Con la Coscienza. Se interponiamo tra le impressioni e la mente ciò che si chiama COSCIENZA, le impressioni si dissolvono. Le impressioni sono di per se stesse Idrogeno 48, un Idrogeno abbastanza pesante, ma,  digerite attraverso la Coscienza, si trasformano in Idrogeno 24, che serve per nutrire il Corpo astrale. Questo Idrogeno 24 può a sua volta trasformarsi in Idrogeno 12 per nutrire il Corpo mentale. Da ultimo, il  Corpo mentale, digerito, si trasforma in Idrogeno 6 per nutrire il Corpo causale. E' molto utile quindi digerire le impressioni con il proposito di trasformare l'Idrogeno 48 in alimenti per i Corpi esistenziali superiori dell'essere.

Normalmente, le impressioni arrivano alla mente e la mente subito reagisce contro l'impatto proveniente dal mondo esterno. Se ci picchiano, picchiamo; se ci insultano, insultiamo; se ci invitano a bere, beviamo ecc.; sempre la mente reagisce contro l'impatto che proviene dal mondo esterno. Dobbiamo evitare tale reazione e questo è possibile soltanto interponendo la Coscienza tra le mente e le impressioni. Cosa significa che è la Coscienza (e non la mente) a ricevere le impressioni? Significa che, quando la Coscienza riceve le impressioni, le digerisce inevitabilmente, le trasforma in qualcosa di diverso. Però, se non è la Coscienza a ricevere le impressioni, ma la mente, allora succede che questa reagisce violentemente, in modo meccanico, contro gli impatti provenienti dal mondo esterno. Come usare, allora, la Coscienza? Come utilizzarla? In che modo, affinché sia lei e nient'altro che lei a ricevere le impressioni per trasformarle? C'è qualche modo, qualche tecnica o tattica che ci permetta di utilizzare la Coscienza per interporla tra le impressioni e la mente? Esiste una chiave che ci permetta di utilizzare la Coscienza in questo modo?

Voglio dirvelo, la chiave è molto semplice: NON DIMENTICARSI DI SE STESSI, del proprio Essere. Se ci dimentichiamo del nostro Essere Interiore in presenza di qualcuno che ci sta insultando, terminiamo insultando anche noi. Se ci dimentichiamo del nostro Essere in presenza di un bicchiere di vino, terminiamo ubriacandoci. Se ci dimentichiamo di noi stesso, del nostro Essere, in presenza di una persona del sesso opposto, terminiamo fornicando. Quando uno impara a vivere in uno stato di all'erta percezione, all'erta novità, quando uno si ricorda di se stesso istante per istante, di momento in momento, quando uno non si dimentica mai di se stesso, senza dubbio comincia a ritornare cosciente.  Se uno non si dimentica di se stesso in presenza di chi lo insulta, se uno non si dimentica del suo proprio Essere, allora trasforma le impressioni perverse in Idrogeno 24, che serve per irrobustire il Corpo astrale, e In idrogeno 12 per alimentare quello mentale e in Idrogeno 6 per nutrire quello causale; cioè trasforma le parole dell'insultatore in qualcosa di differente. Se uno non si dimentica dì se stesso in presenza di un bicchiere di vino, trasforma questa impressione, cioè l'Idrogeno 48, in Idrogeno 24, 12 e 6. Se uno non si dimentica di se stesso in presenza di una forte somma di denaro, trasforma questa impressione in Idrogeno 24, 12 e 6.

Così, il non dimenticarsi di se stessi è la chiave che ci permette di utilizzare intelligentemente la Coscienza. Quando uno non si dimentica di se stesso, interpone tra la mente e le impressioni ciò che si chiama Coscienza. E' bello che sia la Coscienza a ricevere le impressioni che vengono dal mondo esterno, perché essa può trasformarle in qualcosa di diverso, in elementi creatori, in elementi superlativi dell'Essere, in forze diamantine che servono allo sviluppo dei Chakra, in forze ignee che servono per lo sviluppo di certi poteri che esistono nella nostra costituzione interna. E' inoltre necessario sapere che tutti gli EGO che possediamo attualmente sono il risultato di impressioni non digerite, non trasformate. Disgraziatamente, la gente non si ricorda di se stessa ed è per questo che le impressioni, arrivando alla mente assolutamente non trasformate, danno poi luogo, com'è naturale, agli EGO e agli aggregati psichici.

E' necessario dissolvere gli EGO, però è pure necessario non crearne altri. Qualcuno potrebbe prendersi il lusso di distruggere tutti i suoi EGO, però, quando si dimentica di se stesso, ne crea continuamente altri. E' questo il grave. Il ricordo di se stessi è qualcosa di molto interessante. Se uno si ricorda di se stesso, dà origine a forze totalmente differenti da quelle dei suoi simili; forze diverse, che lo fanno diventare un soggetto completamente nuovo. Risulta interessante sapere che chi crea tali forze diventa veramente diverso, e che perfino le sue capacità di sopravvivenza si moltiplicano. Collochiamo, per esempio, due soggetti in un luogo inospitale, ostile, con scarso cibo ecc. L'uno non si ricorda di se stesso e vive meccanicamente. L'altro sta nel ricordo del suo proprio Essere e non si dimentica di se stesso. Potete stare assolutamente sicuri che il primo morirà molto presto e che il secondo continuerà a vivere nonostante l'ambiente inospitale, perché sarà circondato da forze diverse da quelle dell'altro.

Tutto il problema della liberazione si basa sulla trasformazione, e la trasformazione si basa sul sacrificio. Vi prego di osservare come nella vita tutto sia trasformazione. Grazie alle infinite trasformazioni che si verificano nell'utero materno può formarsi un organismo umano. Se osserviamo, per esempio, un uovo, sia di serpente che di uccello, lì abbiamo latenti possibilità di sviluppo. Tali possibilità si concretizzano mediante la trasformazione. Il fuoco del camino, quello che ci riscalda nei giorni d'inverno, è il risultato della trasformazione. La nostra digestione è tutto un processo di trasformazione che rende possibile l'esistenza. La depurazione dell'aria all'interno dei polmoni è un altro problema di trasformazione. Così, anche se vogliamo trasformarci psicologicamente dobbiamo trasformare le impressioni, cioè il terzo tipo di alimento. Ripeto: tutti gli avvenimenti della vita, che giungono alla mente, arrivano in forma di impressioni. lo sto parlando a voi, riuniti in questa sala per questo convegno. Cos'è quello che sta arrivando alle vostre menti? Impressioni, una serie di impressioni; c'è un uomo che vi sta parlando, voi ascoltate e le impressioni vi arrivano alla mente. Nell'istante in cui sto parlando, sono sicuro che voi state digerendo questa impressione, l'impressione di un uomo che sta parlando e che sta dando insegnamenti esoterici; voi siete già nel processo di digestione. 0 no? Se voi non vi trovate nel processo della digestione o trasformazione di questa impressione, quella di vedere di fronte a voi Victor Gomez che parla, in questa conferenza state perdendo tempo. Perché? Perché non state digerendo le impressioni, non le state trasformando; se non le digerite, non le trasformate. Accanto al problema della trasformazione delle impressioni sta quello della loro digestione. Come dovete fare per digerire l'impressione che vi fa vedere qui un uomo con una veste bianca dentro una sala? Non dovete dimenticarvi del vostro Essere! Come dire, cioè,  che è l'Essere a ricevere l'insegnamento, che bisogna passare tutto l'insegnamento all'Essere, che bisogna ascoltare con il desiderio di arrivare all'Essere; altrimenti state perdendo tempo e questa conferenza diventa completamente inutile. Dobbiamo cominciare dai fatti; perché chi ascolta la parola e non la mette in pratica è simile all'uomo che si guarda  allo specchio ma subito volta le spalle e si ritrae. Non basta infatti ascoltare la parola; bisogna digerirla, e questo è precisamente ciò che conta. Potete ben vedere quanto sia importante l'alimento che si chiama impressione. Non potremmo vivere nemmeno un secondo senza le impressioni, nemmeno la millesima parte di un secondo. Così, dunque, vale la pena di trasformare le impressioni in qualcosa di diverso, in poteri, in luce, in fuoco, in armonia, in bellezza. Se non le trasformiamo, queste - lo ripeto ancora - si convertono semplicemente in nuovi aggregati psichici, in nuovi EGO. E' necessario essere più riflessivi. Così come siamo, senza digerire le impressioni, noi stiamo in verità creando nuovi EGO di secondo in secondo, di istante in istante, non siamo che semplici macchine controllate dagli aggregati psichici.

Viviamo in un mondo di grande attivismo, in cui tutti credono di fare qualcosa ma nessuno fa niente. Tutto ci succede come quando piove, o quando tuona. Perché? Semplicemente perché non abbiamo incarnato l'Essere. Solo l'Essere può fare. Lui, fa. Il vero uomo è l'Essere. Se la macchina realizza qualcosa, chi la realizza non è l'Essere bensì un robot programmato, anche se con quel meraviglioso computer che si chiama cervello. Sta agendo meccanicamente. Non sta facendo, sta agendo. Una cosa è fare, un’altra è agire, compiere delle azioni. Ogni macchina agisce, si muove, va, compie le sue funzioni di macchina proprio perché è stata programmata per questo. Fare è qualcosa di diverso, solo l'uomo può fare e il vero uomo è l'Essere. Nel vero uomo dobbiamo distinguere ciò che è essere e ciò che è macchina. La macchina non è l'Essere. Ripeto: l'animale intellettuale è un robot programmato e il suo cervello è un computer meraviglioso, un computer che basta a se stesso e si autosostiene, che calcola con precisa esattezza matematica, che riceve le onde visive e sonore, che registra l'esterno e l'interno e che è autosufficiente. E' un computer di prima qualità, straordinario. Però non è niente di più: un computer. E' grazie a questo computer che l'organismo fisico vive, va, viene ecc..

Il computer è nelle mani degli EGO E NON DELL'ESSERE e l'EGO è il risultato di molte impressioni non digerite. Allora chi agisce qui, in questo mondo in cui viviamo? E’ l'EGO doloroso,  la macchina provvista di un gran computer. Qui non sta agendo l'Essere, ma la macchina. Potremmo dire che la macchina è macchina, e l'Essere è l'Essere. Però, che cos'è realmente e in verità ciò che chiamiamo vita? Certamente è come un film che, quando arriva la morte, si riavvolge da capo per poter essere proiettato di nuovo per l'eternità. Il ritorno, la ripetizione, tutto ciò lo fa l'EGO con il suo film. Al ristrutturarsi in un nuovo organismo fisico, l'EGO proietta di nuovo il suo film sullo schermo dell'esistenza. Cosa proietta? La sua vita. Quale? Quella di sempre, la medesima che ebbe nell'esistenza precedente, cioè ripete le medesime cose che fece nell'esistenza passata. Tutto ciò che proietta sta già di fatto programmato nel cervello fin dalla nascita. Di modo che non siamo che robot programmati. L'Essere non interviene per niente In tutta questa tragedia, Lui non si mette in queste faccende. L'Essere di ciascuno di noi si muove liberamente nella Via Lattea. Chi vive qui, in questa valle dolorosa della vita? Un mucchio di ombre provviste di un organismo fisico. Cosa fanno questi organismi? Niente! Si muovono meccanicamente in accordo col programma che mantengono depositato nel cervello; non dico soltanto nel Cervello Fisico, ma in tutti tre i cervelli:   nell'intellettuale, nell'emozionale e nel motore. L'Essere che fa, mentre noi stiamo qui a soffrire, a lavorare, a piangere, a lottare per riuscire a pagare l'affitto od un vestito? Cosa fa l'Essere? Lui vive nella Via Lattea, si muove liberamente nella Via Lattea. E allora cos'è questa dolorosa esistenza che noi conduciamo? Una illusione.    Abbiamo bisogno di condurre un'esistenza reale, perchè non l'abbiamo. Qualcuno di voi crede di avere un’esistenza reale? Chi di voi ha un'esistenza reale?

Vorrei che mi diceste, in verità, vorrei che mi diceste chi di voi conduce un'esistenza reale. lo, qui, non vedo altro che macchine che si muovono, macchine programmate, robot programmati e niente più. Ovviamente desideriamo smettere di essere robot. Possiamo smettere di esserlo? Prima, già lo sapete, dobbiamo eliminare tutti gli aggregati psichici. Ma far questo non basta. Dobbiamo smettere di formare aggregati nuovi. Ogni giorno, se non digeriamo le impressioni, li andiamo formando. Per non creare nuovi EGO, è necessario digerire le impressioni, trasformarle in forze diverse. Ed è anche necessario digerire le impressioni vecchie, quelle che in passato hanno dato origine agli EGO che possediamo attualmente. Ciò è possibile con la riflessione, con l'autoosservazione e con la meditazione. Quando uno digerisce le vecchie impressioni che si trovano depositate nei cinque cilindri della macchina sotto forma di abitudini, emozioni inferiori, pensieri negativi, istinti depravati, abusi sessuali ecc., subito disintegra questi elementi inumani e li trasforma in polvere. Quindi, non bisogna digerire soltanto le impressioni nuove, che arrivano alla mente, ma anche quelle vecchie.

Si digeriscono, ve lo ripeto chiaramente, autoosservandosi di istante In istante, di momento in momento. Abbiamo bisogno di esempi, e voglio farveli.

Supponiamo di diventare d'un tratto gelosi. Un uomo si accorge che sua moglie va con un altro; è chiaro, esce fuori l'Ego della gelosia. Cosa deve fare? Ha scoperto l'Ego della gelosia. La legge di ricorrenza dice che in una vita precedente è esistito il medesimo triangolo, e che esisteva già in una esistenza ancora più anteriore. Così, dunque, la gelosia che avverte si deve a un'impressione non digerita, non trasformata. Se lui cerca di trasformare quell'impressione di gelosia in qualcosa di differente, se per mezzo della riflessione arriva a concludere che quella gelosia è assurda, senza senso, subito digerisce quella cattiva impressione nata nei tempi antichi, e mentre digerisce è nelle condizioni migliori per distruggere l'Ego. Non deve però mancare la supplica a DEVI KUNDALINI SHAKTI. affinché sia Lei a disintegrare quell'Ego risultato di una vecchia impressione non digerita. Così quell'Ego di gelosia diventa polvere.

Supponiamo di litigare con una persona perché non vuole restituirci dei soldi che le avevamo prestato. Senza dubbio si tratta di una impressione non digerita. Nel momento in cui andiamo a riscuotere il denaro e l'altro non ce lo dà, e proviamo una gran contrarietà e sentiamo voglia di menar le mani, torniamo invece a casa a meditare e a digerire l'impressione. Non c'è dubbio che la Legge di ricorrenza ha lavorato bene anche qua. Non c'è dubbio che in un'esistenza passata si ebbe la medesima cosa, prestammo già alla medesima persona una certa somma di denaro e lui non ce la restituì; così pure successe nell'esistenza ancora precedente, e così via. Per questo motivo abbiamo costruito un Ego di odio contro quel tale. Sarà perciò necessario digerire completamente tutta quella parte del nostro passato. Bisogna digerirla attraverso la riflessione e comprendere che questo del denaro è un problema vano, illusorio; che al momento della morte non ci porteremo dietro un centesimo per l'eternità. Così ci renderemo coscienti e poi supplicheremo DEVI KUNDALINI SHAKTI affinché disintegri in noi quell'Ego che non è altro che il risultato di una serie di impressioni non digerite. E' chiaro, la Madre Divina lo ridurrà in polvere e resteremo liberi dalla cattiva Impressione. Tutti i nostri Ego sono Il risultato di impressioni non trasformate, non digerite. Una volta digerite, le impressioni si trasformano in qualcosa di diverso, in idrogeno 24, 12 ecc.. Ho già detto che le impressioni del passato e del presente devono essere trasformate in forme cosmiche diverse, e ciò è possibile se non ci dimentichiamo di noi stessi, se non ci dimentichiamo del nostro proprio Essere. Quando uno non si dimentica di se stesso e vive in uno stato di all'erta percezione, all'erta novità, allora trasforma le impressioni in qualcosa di diverso. Se uno riesce a trasformare la totalità delle sue impressioni, sarà ben fortunato, perché l'Essere resterà in lui e lui nell'Essere. Allora avrà esistenza reale. Allora, sì, potrà fare; perché avrà incarnato l'Essere. Così come siamo, non siamo altro che dei robot programmati. Le impressioni non digerite rimarranno depositate nei tre cervelli e, durante tutta la vita, continueranno a ripetersi di istante in istante, di momento in momento. Questo è il meccanismo della Legge di ricorrenza. Una ripetizione di vecchie impressioni. Credete che sia gradevole essere macchine? Avere il ruolo di robot? Non avere l'Essere incarnato? Vivere come ombre in questa valle di lacrime? Credete che valga la pena un'esistenza così?' Chi siamo? Miserabili ombre! Robot programmati a causa delle vecchie impressioni del passato! Tutte le impressioni non digerite della nostra esistenza passata sono depositate nei nostri tre cervelli e si ripetono meccanicamente. Di modo che ci comportiamo proprio come dei veri robot che si muovono automaticamente in questa valle di lacrime. Fino a quando desiderate vivere trasformati in robot? Fino a che anno? Fino a quale data? Riflettete su questo, miei cari fratelli, perché è veramente una pena essere dei robot! 

Termino qui la mia conferenza, e adesso, prima di finire, chi deve farmi delle domande me le faccia in piena libertà. Chi non è d'accordo lo dica pure chiaramente.

(omissis).

(continua)

 

- pagina iniziale -