IL MISTERO DELLA SALVEZZA

 

 

 

PREMESSA

 

      Chi avanza nel lavoro esoterico e cerca di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti per realizzare il proprio perfezionamento interiore, si scontra ben presto con il mistero della salvezza. Si accorge cioè che, nonostante le tecniche acquisite e le pratiche che si sforza concretamente di realizzare, nonostante le conoscenze anche profonde di simbologia, numerologia, cosmologia di cui dispone, nonostante l’abitudine al silenzio, al sacrificio, alla preghiera nelle sue varie forme, la propria autorealizzazione è ancora lontana. E’ facile, a questo punto, che egli sia preso dallo sconforto, lo stesso sconforto dei discepoli più intimi del Maestro Gesù mentre osservavano il “giovane ricco” che si allontanava: ma, allora, chi si salva?  (Mt 19, 25-26)

      Abbiamo già visto che l’Ego, o anche l’Aggregato Psichico, non può essere distrutto completamente se ci serviamo soltanto delle tecniche psicologiche che abbiamo imparato.

Se così fosse, l’umanità avrebbe già da un pezzo raggiunto la felicità. Ciò che occorre sono energie e forze del tutto particolari, che abbiamo già definito con il termine di forze spirituali. Esse, come abbiamo visto, integrano lo sforzo cosciente dell’uomo e sono da esso per così dire “innescate”.

       In altri termini, il mistero della salvezza è unicamente nella mani del Padre ed il concetto dell’ “Assoluto che salva” è basilare per il vero esoterista. Esso deve essere compreso a fondo, non tanto attraverso riflessioni di tipo intellettuale, poco costruttive per la limitatezza del pensiero logico, quanto attraverso la sperimentazione diretta dei Mondi Interni ottenuta per mezzo della meditazione e dello sdoppiamento astrale. La “salvezza”, pertanto, non può essere oggetto di un insegnamento superficiale: essa può essere compresa e realizzata solo al termine di un addestramento iniziatico che riesca a condurre il ricercatore alle soglie dell’Assoluto attraverso un cambiamento radicale e rivoluzionario. Al contrario, l’insegnamento superficiale, quello che abbiamo tracciato a grandi linee nella prima parte di questo libro e del resto facilmente reperibile in una quantità di testi, religioni e forme di pensiero oggi esistenti e adatte per lo più alla divulgazione di massa, può portare senza dubbio ad un miglioramento anche notevole nella conoscenza di sé e nella personale qualità di vita, ma non “salva”.

      Partendo da questi presupposti,  cercheremo adesso di sintetizzare i diversi aspetti dell’Assoluto Immanifestato, mettendone in rilievo il ruolo salvifico. La letteratura esistente al riguardo è molto vasta, e fa riferimento alla spiritualità di molte diverse culture. Può essere utile, all’inizio, rivolgersi a qualche testo di esoterismo ebraico, che sarà cura del lettore reperire nel corso della sua ricerca.

  

GLI ASPETTI DELL’ASSOLUTO IMMANIFESTATO

 

      La nostra ragione, anche alla luce di quanto esposto finora nel presente compendio, dice che l’Assoluto Immanifestato, Uno e Indivisibile e a noi percepibile soltanto attraverso l’Amore, unica Sua legge, presenta tre aspetti:

  1. astrazione perfetta, in cui tutti i nostri tentativi di immagine, definizione, concetto, pensiero, causa, forma, sostanza ecc. perdono completamente di significato e, anzi, diventano sacrileghi;

  2. Essere di tutti gli esseri, cioè l'insieme di tutte le Monadi emesse durante il Giorno Cosmico e ritirate nella Notte Cosmica;

  3. Principio di ogni Manifestazione, cioè l'insieme di tutti i Sacri SOli Assoluti che formano il Protocosmo.

 

    La Cabbalà chiama questi tre aspetti, nell’ordine:   AIN       AIN SOPH       AIN SOPH AUR

 

 

 

   

 

 

     

      Il concetto di Manifestazione, implicito nell’Assoluto Immanifestato per il fatto che è Amore e facilmente  percepibile,  come si è visto,  nel suo aspetto di  Protocosmo,  è  ancora  percepibile,  sia  pure  con  maggior sforzo intellettuale, nel suo secondo aspetto: la Monade, Atomo non manifestato di Dio, rappresenta in fondo il primo passo dell’Assoluto che genera. Ma se nell’Assoluto è racchiuso il concetto di Manifestazione, ciò significa che esso implica in Sé, Unità Indivisibile Perfetta, la coesistenza della Sacra Triade Originaria e del suo Prodotto.

      QUATTRO sono quindi le “parole di Dio” secondo la Cabbalà: JOD, HE, VAU, HE, che costituiscono il suo TETRAGRAMMA. Detto in termini antropomorfici, anche se molto riduttivi e alquanto inadeguati, l’Assoluto è PADRE (forza attiva), MADRE (forza passiva), FUOCO SESSUALE FECONDATORE (forza neutra),  FIGLIO (manifestazione).

      Prima di generare il Figlio, la Madre Infecondata è rappresentata in tutti i culti dalla Madonna Nera.

 

LA SACRA TRIADE MANIFESTATA

 

            Il Tetragramma sacro si rivela nel primo grado della Manifestazione, l’Aiocosmo. In esso, l’Assoluto ANDROGINO (Padre-Madre, Santo affermare) è CRISTO (Figlio, Santo negare), è FUOCO (Spirito Santo, Santo conciliare). Secondo la Cabbalà, sono KETER, CHOKMAH, BINAH,  i tre primi Sefiroti.  Essi, esprimendosi in tutti i livelli della Creazione, sono propriamente quelli che ci salvano. Ci salva Keter, l’Anziano dei Giorni: nel suo aspetto di Padre, donandoci sapienza e conoscenza; nel suo aspetto di Madre, dandoci intuizione e forza nella distruzione dei difetti psicologici. Ci salva Binach, consentendo la realizzazione dei Corpi Esistenziali Superiori dell’Essere attraverso la trasmutazione alchemica delle nostre energie ed eliminando la parte più sostanziale dell’Ego. Ma, soprattutto, ci salva Chokmah, il CRISTO. Dato il ruolo fondamentale che possiede il Cristo nel processo di salvezza, ruolo per cui assume per antonomasia l’appellativo di “Salvatore”, ne precisiamo qui di seguito i tre caratteri fondamentali, rimanendo pur tuttavia sempre alla superficie del “mistero”.

 

IL CRISTO COSMICO

 

      Non è un individuo. E’ il grande alito emanato dalle viscere dell’Eterno Spazio Astratto Assoluto (AIN)  per azione della Sacra Triade Originaria Immanifestata. E’ il Figlio che si manifesta come Secondo Sefirota, CHOKMAH, come Secondo Logos che siede alla destra del Padre. Il Cristo Cosmico è l’emanazione dell’Assoluto che si oppone alla morte e la vince in tutti i suoi aspetti. Egli è la Forza della Vita, della  Rinascita e della Resurrezione.  Egli rappresenta  l’insieme delle  Gerarchie  che costituiscono l’ “ESERCITO DELLA VOCE” , impegnate di istante in istante nella Gran Battaglia contro le forze della Loggia Nera. Perciò il Cristo Cosmico, il Cristo del Fuoco, il Logos Solare, l’Unita’ Molteplice Perfetta è il SALVATORE DEL MONDO anche se il mondo non lo riconosce (Giov. 1, 10-11).

 

IL CRISTO INTIMO

 

      Come il Cristo Cosmico è il Salvatore del Mondo, così il CRISTO INTIMO è il salvatore di ogni uomo particolare. Nessun uomo può salvarsi se non per mezzo del Cristo. EGLI viene per salvarci, EGLI nasce in noi ad un certo punto del nostro lavoro interno per farsi carico dei nostri processi mentali, intellettuali, emozionali, fisici, sessuali ecc.. Ad un certo punto del lavoro interno la Divina Madre Kundalini gli cede il passo affinché EGLI possa compiere e realizzare fino in fondo il mistero della salvezza individuale (Giov. 2, 1-10).

      Se il Cristo Cosmico è emanazione dell’Assoluto che è Eterno Padre Cosmico Comune, il Cristo Intimo è emanazione dello stesso Assoluto che è Padre Eterno Cosmico Individuale, cioè Monade Immanifestata ed ESSERE REALE. Egli si oppone alla nostra Morte particolare ed è causa della nostra particolare Rinascita e Resurrezione. Nel NATALE INTERIORE il Cristo Intimo nasce dentro ciascuno di noi se noi lavoriamo concretamente per eliminare i nostri difetti psicologici e facciamo risplendere le Stella dell’Essenza nella nostra Notte psicologica interiore.

      Quando l’Essenza comincia a trasformarsi in Anima, il Cristo Intimo nasce in noi nella forma di PICCOLO BAMBINO. Dio, il Sacro Tetragramma, si fa concretamente presente in ciascuno di noi per mezzo di Lui, benché persistano ancora i nostri difetti (bue ed asino nella stalla). Egli cresce in noi in mezzo ai nostri dèmoni interni che gridano continuamente “crocifissione! crocifissione!”. Viene costantemente tradito dai nostri desideri (Giuda), dalla nostra mente che sempre cerca di scusarci (Pilato), dalla nostra cattiva volontà (Caifa).

      Il nostro Salvatore Interiore Profondo vive in ognuno di noi la sua vita, passione, morte e resurrezione. Ciò rappresenta il DRAMMA COSMICO che sempre si ripete. Sempre Egli viene frustato, schiaffeggiato, coperto di sputi e di insulti, incoronato di spine, torturato e infine crocefisso dai nostri difetti psicologici. Ma sempre, se nasce e cresce in noi, CI SALVA. Con la Sua Morte uccide la nostra morte, perché Egli è Resurrezione qui e ora, di istante in istante.  La Resurrezione non è in un lontano, ipotetico futuro.  La nostra Resurrezione deve avvenire adesso, personalmente, nella carne e nello spirito.

      Quando il Cristo Intimo resuscita in noi, allora noi ci alziamo trasformati, diventiamo MAESTRI RISORTI. Il Cristo Intimo non è una teoria: è un fatto terribilmente concreto. Egli può fare di noi qualcosa di veramente diverso da ciò che siamo. Se ci piacciamo così come siamo, mai il Cristo Intimo potrà nascere in noi. Egli nasce, cresce,  muore e risorge in noi solo se abbiamo il coraggio di  metterci in discussione con il “bisturi dell’autocritica” e se lavoriamo seriamente e concretamente sopra i nostri difetti psicologici. Dobbiamo imparare a CONOSCERCI PERFETTAMENTE per poterci trasformare.

 

IL CRISTO STORICO

 

      Il Cristo Cosmico, il Fuoco Divoratore (Epistola di S. Pietro: “Il nostro Dio è un fuoco divoratore”), il Salvatore del Mondo, l’Esercito della Voce, l’Unità Molteplice Perfetta che è presente in ogni atomo più piccolo della Creazione e che trova la sua espressione individuale nella persona del Cristo Intimo, trova anche una precisa collocazione nel mondo fisico temporo-spaziale: circa 2000 anni fa, in Galilea, il Cristo Cosmico, emanazione dell’Unità Molteplice di Dio, espressione della Santa Triade Immanifestata, si è incarnato in un uomo, GESU’ DI NAZARETH, per rappresentare il Dramma Cosmico storicamente.

      La Notte Psicologica diventa reale: il freddo, la solitudine, le bestie, la stalla, la violenza, le fughe e le persecuzioni diventano fatti concreti, non solo rappresentazioni interne. Così anche la ricerca dell’Essenza (la stella cometa) da parte dei tre navigatori (maghi, alchimisti) solitari del deserto (Mirra, oro e incenso sono simboli dei Tre Fattori per la rivoluzione della Coscienza: morte mistica, creazione dei   Corpi Interni, amore).

    Il Cristo Cosmico ed il Cristo Intimo si trasformano e si incarnano in un UOMO che restituisce nel Mondo Fisico (oltre che nei Mondi Interni) la vita ai morti, la vista ai ciechi, le gambe agli zoppi, che insegna concretamente per mezzo dei suoi atti e delle sue parole. Non viene ascoltato, non viene capito né riconosciuto, viene materialmente crocefisso benché Egli sia il Cristo Cosmico e, come tale, SALVI TUTTA L’UMANITÀ ; benché sia il Cristo Intimo che SALVA CIASCUNO INDIVIDUALMENTE mediante la sua concreta, fisica Resurrezione.

         

 

 

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