Ci sono domande che l'uomo pare non voglia porsi: sono come dei "tabù" che sembra non sia lecito affrontare.

Fatto davvero strano: le continua scoperte scientifiche, le innovazioni tecnologiche e le passioni politiche si rivolgono a soggetti che ignorano tutto di loro stessi.

Com'è possibile questo? Cosa dobbiamo attenderci da un sistema a tal punto privo di consapevolezza? C'è una via che porta alla "conoscenza"?


L'ARGOMENTO DEL MESE

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IL RAPPORTO CON L'ASSOLUTO

 

LA PREGHIERA

Nell'affrontare questo tema particolarmente complesso, l'esigenza di estrema sintesi che ci siamo proposti riduce il problema a una serie di precise domande, a cui cercheremo brevemente di rispondere: 1) Cos'è la preghiera? 2) Perché si prega? 3) Quando si prega? 4) Dove di prega? 5) Come si prega?

Cos'è la preghiera

La preghiera è un mezzo per comunicare con il nostro Maestro Interiore (cioè l'Intimo, l'Atman, la nostra Anima), con il nostro Essere Interno (l'Atomo del Padre e della Madre), con le Gerarchie celesti (Maestri e Angeli), con il nostro Reale Essere (cioè con la nostra Monade, ovvero con il nostro Padre Eterno Cosmico Individuale), con l'assoluto (il Padre Eterno Cosmico Comune).

Cercheremo anche di definire la preghiera con le parole del monaco cristiano Giovanni Vannucci: "Il regno dei cieli è l'immenso spazio cui approda l'uomo che prega. La preghiera non è domanda, né implorazione e neppure adorazione; è la dilatazione della coscienza nell'immenso mare della sapienza, amore, gioia divine. E' crescita personale ... in un'unione dove l'io e il tu sono una sola realtà nella confusione del principio e della fine, dell'interiore e dell'esteriore, del tempo e dell'eterno ...".

E ancora: "Pregare è modificare radicalmente la propria coscienza. E' andare continuamente oltre i limiti ... in noi e oltre noi, nel prossimo e oltre il prossimo, nel finito e oltre il finito, nella ragione e oltre la ragione, nel sentimento e oltre il sentimento, nell'oggetto e oltre l'oggetto" .

Perché si prega

Si prega la Madre per ricevere aiuto, protezione, conforto; si prega il Padre per ricevere consiglio, idee, forze; si prega anche per rinnovare la nostra fiducia, per sentirsi meno soli, per praticare l'autoosservazione, per riuscire a trasformare le impressioni, per vincere le abitudini, per distruggere o indebolire l'Ego; si prega per riuscire a compiere un qualsiasi sforzo o sacrificio nel lavoro interno e, in genere, all'inizio di una qualunque pratica spirituale.

Quando si prega

Anche se ci sono alcuni momenti che ciascuno deve dedicare in modo specifico alla preghiera, in realtà BISOGNA PREGARE SEMPRE, perché la preghiera è indispensabile al lavoro interno.

L'AUTORICORDO, principio basilare che deve essere praticato di istante in istante, è UNO STATO DI PREGHIERA COSTANTE, paragonabile all'Esicasmo. Dalla capacità di essere in Autoricordo dipende la possibilità di praticare l'Autoosservazione e tutte le altre pratiche per l'indebolimento e l'eliminazione dell'Ego.

  1. A. Bloom: "L'Esicasmo" - Rocco Editore, Napoli
  2. Aninimo: "La via di un pellegrino" - Adelphi, 1972

Dove si prega

L'Autoricordo va praticato sempre e dovunque. Ogni luogo, del resto, è buono per pregare, come un luogo un po' appartato della casa. Alcune particolari preghiere, come anche quelle che accompagnano una pratica specifica (rilassamento, meditazione ecc.), o certe preghiere recitate nel corso di cerimonie rituali, esigono ambienti protetti e tranquilli.

Come si prega

Ci riferiremo qui alle forme e ai modi della preghiera. Tre sono le forme principali di preghiera:

a) preghiera tacita (cioè recitata mentalmente); b) preghiera articolata (cioè recitata a voce più o meno alta); c) preghiera modulata o cantata.

La preghiera tacita è potente, perché si fonda sulla concentrazione.

Più potente ancora, però, è la preghiera articolata, perché alla concentrazione unisce il potere creativo della Parola (il "Verbo" crea). Ancora meglio se la Parola contiene vibrazioni in grado di raggiungere facilmente le diverse dimensioni dei Mondi interni. Tali parole sono chiamate MANTRA.

La preghiera modulata o cantata risulta ancora più efficace, perché il potere creativo della Parola si unisce all'armonia dell'Universo ("musica delle sfere" di Keplero).

Da quanto detto, si deduce che la forma più efficace di preghiera dovrebbe essere il MANTRA MODULATO.

Tre sono anche i principali modi della preghiera:

a) preghiera solitaria; b) preghiera in gruppo; e) preghiera rituale.

La preghiera recitata da soli è potente.

Più potente ancora, però, è la preghiera recitata in un gruppo di persone animate dal medesimo desiderio spirituale .

La cerimonia rituale aggiunge a tutto ciò la sacralità del simbolo e del gesto, e rappresenta il modo più alto di pregare (vedi, ad esempio, le diverse celebrazioni liturgiche nelle varie espressioni religiose).

A conclusione di questa breve analisi, possiamo dire che la preghiera più efficace, senza con questo voler negare l'altissimo valore della semplicità, è IL MANTRA MODULATO NEL CONTESTO DI UNA CERIMONIA RITUALE.

Diamo adesso qualche esempio di preghiera.

Per la forma tacita, ricordiamo la semplice invocazione del Padre nell'Autoricordo ("Padre mio"), o l'invocazione della Madre nella cosiddetta "morte in marcia" ("Madre mia aiutami"). Preghiere tacite che incontreremo in seguito sono quelle relative alla formazione del "Circolo di protezione" e a pratiche particolari (ad es. quella della "Bilancia", vedi piu' avanti nella legge del Karma).

Per la preghiera articolata (che può essere pronunciata anche in forma tacita), riportiamo:

- in prosa:

- in poesia:

- mantra:

 

PREGHIERA DELL'ABBANDONO (di Carlo Carretto, mistico moderno recentemente scomparso)

Padre mio, io mi abbandono a Te.

Fa' di me ciò che Ti piace.

Qualunque cosa Tu faccia di me

Ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto

Purché la Tua volontà si compia in me

E in tutte le tue creature.

Non desidero niente altro, mio Dio.

Rimetto la mia anima nelle Tue mani,

Te la dono, mio Dio,

Con tutto l'amore del mio cuore.

Perché ti amo.

Ed è per me una esigenza d'amore il donarmi,

Il rimetterei nelle Tue mani senza misura,

Con una confidenza infinita,

Poiché Tu sei il Padre mio.

 

 

PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO (di Carlo v. Eckartshausen, alchimista dell'800)

O SIGNORE, TU sei l'Assoluto, e nella TUA VITA Una

manifesti il TUO Splendore che per me è

il TUO Onnipotere, Onnipotenza e Onniforza,

e in umiltà io TI ringrazio

per la TUA Misericordia di concedermi

la Luce del TUO Sapere e della TUA Memoria

durante il mio lavoro giornaliero, e così

compiere il mio Dovere che è la TUA Volontà.

A TE o Signore dedico ogni azione

In TE o Signore fisso la mia immaginazione

A TE o Signore vengo come l'unico rifugio.

O Signore:

concedimi di accettare con calma le cose che non posso cambiare

concedimi la TUA Grazia, Forza e Intelligenza di cambiare ciò che posso cambiare

concedimi la TUA Luce con il TUO Sapere e la Memoria

per realizzarne la differenza.

Amen.

 

 

PADRE NOSTRO, che sei nei cieli. Sia santificato il tuo nome.

Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà.

Come in cielo, così in terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori.

Aiutaci a non cadere durante la tentazione e liberaci dal male.

Amen.

 

 

PREGHIERA PER GLI AMMALATI (di Samael Aun Weor, esoterista moderno)

Forza universale e cosmica, energia misteriosa, seno fecondo da cui tutto nasce. Tu, Logos solare, Emanazione ignea, Cristo in sostanza e in coscienza, Vita potente per cui tutto procede. Vieni a me, penetrami, illuminami, bagnami, attraversami e risveglia nel mio essere tutte quelle sostanze ineffabili che sono parte tanto di Te, quanto di me.

Forza universale e cosmica, Energia misteriosa, io ti scongiuro. Vieni a me, risolvi la mia afflizione, cura questa malattia e allontana la mia sofferenza affinché io possa trovare armonia, pace e salute.

Te lo chiedo nel Tuo santo Nome, che i Misteri e la Chiesa Gnostica mi hanno insegnato, affinché faccia vibrare assieme a me tutti i misteri di questo piano e dei piani superiori. Che queste forze riunite possano ottenere il miracolo della mia guarigione. Così sia.

 

 

PICCOLA SALMODIA (di Giovanni Vannucci)

Un nuovo giorno di vita ci è offerto,

possiamo seguirti, Signore, dove oggi sarai.

Nei sogni di pace, nel cuore degli uomini,

nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di te.

Nella dimora segreta del cuore,

nella voce intima che indica la via.

Negli alberi, nel vento, nell'acqua perenne,

nella terra, nella luce, nella roccia inflessibile.

Nella luce del giorno, nella vita ardente,

nel lavoro intenso, nella calma delle soste.

Nell'incontro dell'amico, nelle domande di amore,

nei cuori che si spogliano di sé.

In questa casa che è tua,

educa le nostre mani in opere giuste, nutri di verità la nostra parola.

In questa casa che è tua,

apri i nostri occhi alla bellezza, le nostre orecchie alla sapienza.

Aiuta il cuore ad amarti di più

a sentire in te, pellegrino senza frontiere,

la nostra vera terra.

 

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LA LEGGE DEL KARMA

(cosmica, cosciente)

La parola "KARMA", in sanscrito, significa "azione e conseguenza": non c'è effetto senza causa e non c’è causa senza effetto; ogni causa si trasforma in effetto ed ogni effetto si trasforma in causa. La legge del Karma è anche chiamata "legge di compensazione" o "legge della bilancia cosmica", nel senso che le conseguenze tendono a compensare i continui sbilanciamenti provocati dalle cause e a riportare così il tutto nel segno del necessario equilibrio cosmico.

Le cause che creano questi sbilanciamenti continui sono le azioni umane: il libero arbitrio, con cui opera l'uomo, anziché essere al servizio della Coscienza, è continuamente condizionato dall'Ego. Ciò è vero fino nei più alti gradi del livello dell'Essere. Finché esiste l’Ego, esiste anche la possibilità di poter usare a favore del male il proprio libero arbitrio.

La legge del Karma interessa dunque anche chi ha raggiunto un elevato grado di Maestria, ma che non ha distrutto ancora completamente l'Ego. Più elevato è il livello dell'Essere, più alto è il disordine creato da chi sbaglia e maggiore è la sua responsabilità. Maggiore dunque sarà l'entità della compensazione.

Il Karma è dunque legge di compensazione, non di punizione o di vendetta. Tuttavia, l'uomo vive generalmente gli effetti del suo Karma come dolore e sofferenza. Tale condizione dovrebbe essere di stimolo per lavorare interiormente ed eliminare l'Ego che l’ha causata. In tal senso si dice che IL KARMA E' UNA MEDICINA. Invece, gli uomini bestemmiano, protestano, si giustificano, incolpano gli altri della loro sorte, si scusano. Con simili proteste non si cambia il Karma, anzi, esso diviene più duro e più severo.

Benché spesso il Karma agisca anche nel corso di una medesima esistenza, in molti casi esso agisce nel corso di esistenze successive. In tal caso, gli eventi che accadono nel corso di una esistenza sono la compensazione di azioni causate in esistenze precedenti. In realtà, quella del Karma è la legge più complessa e più difficile da comprendere, poiché, nella sua attuazione, utilizza continuamente come elementi di compensazione situazioni e personaggi che vengono a costituire, a seconda dei casi, sempre nuove cause e nuovi effetti e che vengono chiamati STRUMENTI DEL KARMA.

Inoltre, questa legge si combina anche frequentemente con la legge del Ritorno e con quella della Ricorrenza. Per esempio: se a trent'anni di età qualcuno commette un grosso furto, è possibile che, nelle esistenza successiva, sempre a trent'anni per legge di ricorrenza, lo stesso Ego si rifaccia vivo. Però, la legge di compensazione potrà fare in modo che questa volta sia egli il derubato, e si servirà un altro ladro come suo strumento. Ovviamente questo nuovo ladro, pur essendo, quale strumento del Karma, utile all'applicazione della legge come elemento di compensazione, dovrà a sua volta compensare gli effetti del suo Ego nel corso di quella medesima esistenza o di un'esistenza successiva.

Tutto ciò trova conferma nel motto evangelico. "Con la stessa misura con la quale avrete misurato sarete misurati" (Mt, 7,2).

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Il Karma si fonda su due colonne:

GIUSTIZIA e MISERICORDIA

Giustizia senza misericordia sarebbe tirannia; misericordia senza giustizia sarebbe compiacenza di fronte alla trasgressione.

Ciò significa che il Karma non è meccanico nella sua compensazione, ma è una legge amministrata con Coscienza.

Ne deriva che IL KARMA E' NEGOZIABILE.

Non dobbiamo credere che il Karma sia automatico e crudele. Le disposizioni di questa legge, essendo basate anche sulla misericordia, possono essere cambiate.

Ciascuno è in grado di cambiare il suo proprio destino, basta che osservi i due seguenti principi:

 

IL LEONE DELLA LEGGE SI COMBATTE CON LA BILANCIA

UNA LEGGE INFERIORE VIENE TRASCESA DA UNA LEGGE SUPERIORE

 

Questi due principi significano: il Karma dev'essere sempre compensato, ma la compensazione non deve realizzarsi necessariamente con il dolore. Il dolore, la sofferenza, la malattia sono le forme più basse e meccaniche di compensazione, che possono essere trascese da forme più alte.

Bisogna sapere che l'uomo ha a disposizione altre monete, di maggior valore, da mettere nel piatto della sua bilancia: quelle dell'amore verso l'umanità manifestato attraverso le buone opere.

In realtà, nessuno pensa a contrattare il suo Karma quando si trova nella disperazione; nessuno in questi casi pensa a Dio o al suo prossimo. L'umanità è così. Dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, consolare gli afflitti, visitare gli ammalati ecc. sono da sempre considerate le opere di misericordia utili a riscattare il proprio Karma, se compiute in modo disin-teressato e nei fatti oltre che nelle intenzioni: "ciò che l'uomo semina raccoglierà e le sue opere lo seguiranno" (Mt, 7, 17).

A che serve, però, compiere buone opere, se non si cambia radicalmente la propria vita? Se l'Ego non viene eliminato, se non viene eliminata la violenza, la lussuria, l'avarizia, l'adulterio, la dissipazione ecc., sempre nuovi errori verranno commessi e dovranno essere compensati. Pertanto, le buone opere devono accompagnarsi ad un progressivo e personale cambiamento dello stile di vita impostato sul RETTO PENSARE, RETTO SENTIRE, RETTO AGIRE e sulla progressiva eliminazione totale e definitiva degli Ego.

Ma esiste ancora un' "opera" più grande che può essere compiuta ed è quella di chi, impegnato nel cammino della propria autorealizzazione, aiuta disinteressatamente in questo stesso cammino il suo prossimo. Quest'opera viene chiamata SACRIFICIO PER L'UMANITA', e rappresenta l'espressione più alta d'amore. Chi la compie sa quanto sia dura, rischiosa, ingrata. Ma si comprende come il consolare un ammalato sia in fondo ben poca cosa al confronto di togliere definitivamente qualcuno dalla condizione di malattia e di infelicità per avergli consegnato le chiavi della propria liberazione.

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Oltre ad essere negoziabile, il Karma ha la caratteristica di essere anche DILAZIONABILE.

In altri termini, l'effetto di un'azione negativa può essere rimandato, o sospeso o temporaneamente interrotto. Questo concetto si esprime anche dicendo che al Karma si possono chiedere dei PRESTITI.

Ogni richiesta di questo tipo deve essere avanzata con molta serietà. Niente può venir regalato, tutto dev'essere compensato. I prestiti, alla fine, devono essere tutti riscattati. Chi non si sente in grado di riscattare un prestito non lo chieda nemmeno, perché il prezzo che pagherà sarà ancora più duro. La dilazione è possibile perché la legge del Karma è amministrata in modo cosciente da 43 giudici, che appartengono, nei mondi interni, alle Gerarchie del raggio della Giustizia. Essi agiscono in un TEMPIO situato nel Mondo Astrale Superiore (tempio della Giustizia divina o della Giustizia cosmica). A differenza di quanto capita talvolta nel mondo fisico, la Giustizia divina (il "Leone della Legge") non sbaglia mai. Tutto viene compensato in modo mirabile. Per ogni essere umano esiste in questo tempio un apposito libro del dare e dell'avere, dove tutto viene registrato. I Giudici sono Maestri dotati di un elevato grado di Coscienza. Essi abitano talvolta nella quarta dimensione in stato di Jinas e possono rendersi visibili a chi sta per disincarnare. Si veda a questo proposito l'episodio biblico del banchetto di Baldassarre (Daniele, 5, 5 e ss.), in cui compaiono le tre parole misteriose: Mane, Tecel, Fares .

A questi Maestri, che secondo la tradizione egizia hanno il volto coperto da una maschera con le sembiante di sciacallo e la cui guida è ANUBIS, ci si rivolge per negoziare e chiedere prestiti.

Una malattia di significato karmico può temporaneamente guarire se l'interessato riesce ad ottenere una dilazione, e può guarire definitivamente se il prestito viene riscattato .

Nella pagina seguente viene dato la schema di una pratica efficace per chiedere la sospensione di una situazione karmica ("pratica della bilancia").

Queste brevi indicazioni sono state riferite esclusivamente al Karma individuale. In modo analogo, potremmo riferirci a situazioni di Karma collettivo (di un gruppo, di una famiglia, di un popolo), di Karma planetario, di Karma cosmico ecc.. In qualunque situazione troveremo strumenti di compensazione, cause, effetti, nuovi effetti e nuove cause.

Terminiamo questa breve esposizione sul Karma dicendo che l’AMORE è la legge più grande di tutte. Ogni altra legge è superata da quella dell'Amore. Un atto d'Amore riscatta ogni altra legge. Qualunque prestito viene riscattato da un atto di puro Amore, perché:

"L'Amore è generoso, l'Amore è benigno, non è invidioso, l'Amore non si vanta né s'insuperbisce; non manca di rispetto, non cerca le cose sue, non s'irrita, non tiene conto del male che riceve, non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (I Cor. 13, 4-7).

PRATICA DELLA BILANCIA

1) Ci collocheremo stesi al suolo con il volto rivolto al soffitto e con le braccia completamente allontanate dal corpo, in modo da formare con esso una croce. La testa verso ovest e le gambe unite verso est.

2) In questa posizione, profondamente concentrati, ci metteremo in contatto con il nostro Essere interno attraverso il sacro mantra "OM MANI PADME IOM", che dovrà essere ripetuto tre volte di seguito.

3) Poi, chiederemo con fervore che, nel nome di Cristo, per la maestà di Cristo, per il potere del Cristo, il nostro Essere interno si presenti davanti ad Anubis (o S. Michele) e che possa intercedere per noi affinché ci sia permesso di superare il nostro Karma e che ci sia consentita la grazia che desideriamo, sempre che essa sia in accordo alla Legge divina. A questo punto, esporremo in termini concreti la richiesta secondo la forma seguente:

"Padre mio, Madre mia, vi supplico, nel nome del Cristo, per la gloria del Cristo, per il potere del Cristo, intercedete per me presso il tribunale del Karma affinché mi sia concessa misericordia. Ve lo chiedo con tutta la mia anima ed il mio cuore, per poter proseguire nel lavoro interno".

4) Senza perdere la profonda concentrazione, solleveremo la parte superiore del corpo mettendoci seduti, guardando verso est e con le braccia incrociate sul petto (la destra sulla sinistra). Il resto del corpo resterà come prima.

5) In questa nuova posizione ripeteremo integralmente quanto esposto nei punti 2 e 3.

6) Una volta conclusa la richiesta in posizione seduta, ritorneremo alla posizione distesa.

TUTTA LA PRATICA DEVE ESSERE RIPETUTA TRE VOLTE

 

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